Se dovessi rappresentare la parola "perfezione" probabilmente la rappresenterei con un semplice
2+2=4 o con una qualsiasi altra uguaglianza.
Se dovessi definirla probabilmente direi che è una cosa che non si può toccare con mano alla quale si avvicinano un sacco di cose ma senza mai toccarla.
Provo a spiegare queste 2 idee che ho in testa:
1- Nel momento in cui io do un significato al simbolo "2", cioè lo
intendo come tutti sappiamo una quantità (cioè 2) di elementi, qualsiasi
essi siano, e do un significato al simbolo "+" , cioè gli attribuisco
il significato di somma che tutti sappiamo, allora
posso affermare con certezza che 2+2=4 (per il simbolo "=" e "4"
valgono gli stessi principi dei simboli precedenti). Se ci si riflette
un secondo sopra ogni simbolo che noi utilizziamo per scrivere e quindi
comunicare ha un significato unico, standard che
vale per tutti: il simbolo 1, il 2, il 3, la R, la P, la Q, etc. E
allora se io affermo che 2+2 fa 5 sto dicendo una cosa non vera (per
assurdo se avessero deciso di attribuire il simbolo "5" al valore
"quattro" allora l'uguaglianza sarebbe stata vera ma non
è così), una cavolata, una cosa imperfetta, mentre se dico che 2+2=4
non sto dicendo nulla di male, non posso togliere e aggiungere nulla a
questa mia "scritta", giusto? Allora è perfetta così! Allora posso dire
che la perfezione è quando non devi aggiungere
né togliere niente ad una cosa che va bene così? Più o meno! Sì, più o
meno! Perché nel momento in cui questo concetto astratto del 2+2=4 lo
applico, non so, ad una montagna, subentra il concetto di bellezza: a
me può piacere una montagna così come la vedo,
con un po' di neve, con le nuvole che la tagliano, con i suoi angoli
che secondo me sono bellissimi etc., ma ad un altro potrebbe non
piacergli l'angolo in basso a sinistra e lo smusserebbe e poi quelle
nuvole che nascondono parte della montagna e non si vede
nemmeno quanto è alta... E di questi esempi ce ne sono un miliardo. Per
questo rispondo più o meno! Questo esempio è transitorio per il punto 2
e provo a spiegare perché...
2- Pensiamo di prendere un compasso e di disegnare una circonferenza su
un foglio. Beh sicuramente il rapporto tra circonferenza e raggio sarà
“pi greco” o quanto meno si avvicina (e già con questo "si avvicina" sto
dicendo che non è preciso ma lasciamo stare);
ora a prima vista quello che abbiamo disegnato sembra super preciso,
sembra bello, uno dei migliori cerchi/circonferenze mai disegnati
prima... Dicendo questo ho già dato 2 spunti di riflessione: 1)
"preciso", quindi perfezione vuol dire precisione? No non
credo! 2) sembra "bello", quindi bello vuol dire perfetto? No, non
credo nemmeno questo... E allora? E allora prendi il tuo foglio con la
tua circonferenza e prendi una lente di ingrandimento e guarda il tuo
disegno: scoprirai che la matita non segue un percorso
preciso ma a causa delle pieghe del foglio, sì perché il foglio per
quanto possa essere liscio presenta delle onde irregolari, ma il suo
percorso è come se fosse spezzato e non continuo! Allora la nostra idea
di circonferenza non è la stessa che realmente
è! Si avvicina tantissimo perché senza la lente noi non vedremmo queste
"imperfezioni" (passatemi il termine vi prego!). Dunque o cambiamo il
concetto di circonferenza e cioè la definiamo come infiniti infinitesimi
segmenti (che poi è quello che è stato fatto
per scoprire il “pi greco”, la famosa "quadratura del cerchio"), e
allora sarebbe perfetta, oppure quella non è una circonferenza!
Ufffff, con un po' di fatica sono arrivato più o meno al punto che
volevo... Probabilmente qualcuno sta pensando "ma cosa si è fumato
questo?", beh in effetti... Ma in realtà non fumo nulla e nemmeno mi
drogo (forse è peggio? Boh, va beh...). La cosa interessante
è che sto cercando di dare una definizione di perfezione, o dare un
senso alla parola ma non sono riuscito a farlo, o meglio, ci riesco fino
ad un certo punto, poi però devo scendere a compromessi, cosa che non
voglio fare... Ma se ci penso bene anche attribuire
un significato ad un simbolo è un compromesso. E quindi posso affermare
che partendo da un assioma (che secondo me è un bel modo di definire la
parola "compromesso") allora riesco a dare la definizione del concetto
di perfezione legato solo a cose non valutabili
con i 5 sensi! Se non parto da un assioma non riesco a dare una
definizione di perfezione!
Ho sentito tante volte dire che la Gioconda è un quadro perfetto, ma
sinceramente a me non dice nulla questa affermazione, se non che si può
scomporre con i rettangoli aurei (parlerò più avanti di questo); prima
di essere frainteso, la Gioconda per me è spettacolare,
ma non è perfetta, cioè non so cosa si vuole intendere con la parola
"perfetta".
In matematica si dice che un numero è "perfetto" se è somma e prodotto
dei suoi divisori tranne se stesso. Ad esempio il 6 che ha come divisori
3, 2 e 1 (anche il 6 divide 6 ma non si può prendere in
considerazione), se li sommo: 3+2+1=6, se li moltiplico 3*2*1=6,
funziona! In questo caso affermo che il 6 è perfetto!
La Gioconda ---> concetto non astratto
6 ---> concetto astratto.
Che poi se penso che per avere una cosa "perfetta" mi devo basare su un rapporto infinito, se penso che il rapporto aureo è un numero infinito... Ma va beh... Pensieri...
Vorrei chiudere con una considerazione, una considerazione un po' lunga
che in realtà è quello che volevo scrivere in questo post ma non avrebbe
avuto senso senza esporre quello che ho esposto... Va beh in ogni caso
credo che il miglioramento di noi stessi
sia dovuto alla costante ricerca della "perfezione" e questo lo si può
fare in mille modi:
- osservando
- studiando
- confrontandosi
- ricercando
- ...
Questo continuo volersi migliorare, conoscere e sapere, che poi sono
abbastanza collegate tra loro, è il volersi avvicinare, senza mai
toccarla, alla perfezione! Forse è per questo che si dice "non si
smette mai di imparare"! Certo, perché credo che
la perfezione non esista! Puoi diventare un guru di quello che vuoi ma
non potrai mai sapere tutto! Anche perché se arrivassi a sapere tutto
non avresti forse più scopi nella vita anche se avresti una bella
soddisfazione nell'essere riuscito ad arrivare! Beh
sappi che non è così! Per fortuna non è così! E questa ricerca non farla diventare un'ossessione, come faccio io, perché tanto non serve...
La perfezione è lassù, secondo me a volte non si fa nemmeno vedere,
forse a volte non esiste nemmeno... E noi forse stiamo cercando
costantemente qualcosa che non c'è...
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